Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

Powered By Blogger

domenica 7 giugno 2015

DDL SCUOLA: DAL REGNO D'ITALIA ALLA MONARCHIA RENZISTA


 
 
di Cosimo Cerardi, segretario provinciale PCdI Varese
da pdcifederazionevarese.wordpress.com

Il documento che qui è presentato: ”Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia”, n.129 del sabato 2 Giugno del 1923, articolo 27, dove viene recitato, e ciò ha il sapore dell’incredibile, infatti vi è scritto, in tale documento, che le supplenze e i posti in ruolo e gli incarichi di insegnamento di qualsiasi fatta sono scelti, ”conferiti” dai presidi.

La storia si ripete, sia come tragedia che come farsa: i diritti che sanciti dalla Costituzione Repubblicana nata dalla lotta Resistenziale -25 Aprile del 1945- uno dopo l’altro sono stati spazzati via da un ” bullo di provincia”, di un “bullo”che ha la faccia tosta di definirsi di sinistra, della “sinistra non masochista ”, cioè della sinistra, viene quasi spontaneo ribattere, che fa pratica di molestie e di sadismo sul corpo vivo dalla democrazia del nostro paese sui lavoratori e lavoratrici, pensionati, studenti e pensionati in nome di una smidollata “politica del fare”.
L’attacco alla scuola Pubblica, quindi, è uno dei tanti colpi mortali che sta per essere inflitto alla democrazia del nostro paese! Già era iniziato con il precedente governo Monti, con la demolizione del sistema pensionistico , e adesso con Renzi dopo l’attacco allo Statuto dei lavoratori con il suo” Jobs Acts”, è passato alla Scuola Pubblica con il DDL della “La Buona Scuola”! A questo punto che cosa si può dire? Si può dire che siamo al delirio di onnipotenza sotto le mentite spoglie della ormai seppellita democrazia costituzionale!

Adesso tutto è possibile ! Lo dimostra il confronto paradigmatico tra il DDL ”La Buona Scuola” e il documento che qui è presentato:”Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia”, n.129 del sabato 2 Giugno del 1923, articolo 27.

L’orologio della storia è ritornato indietro di quasi un secolo, l’emersione, quindi, di un rottame del passato, appunto ,”Renzi e il renzismo”, il rottame di un neoautoritarismo, assai memore di una forma fascistoide di chiara marca mussoliniana .

Il neoautoritarismo parafascista della manovra è ormai palese, l’aziendalizzazione della scuola , con i presidi nominati a nuovo “Podestà” è assai significativo del disegno antidemocratico che ha il compito di colpire al cuore i grandi disegni riformatori della scuola pubblica degli anni ’60 e ’70, i “Decreti Delegati” .

Il Disegno di Legge(DDL), “La buona scuola” si può intendere, dunque, come un altro colpo mortale sferrato alla democrazia del nostro paese, un altro colpo a quel Principio Costituzionale che è ben presente nell’articolo 3, al Principio dell’Uguaglianza.

Si vuole in realtà chiudere una pagina della storia del nostro paese, una pagina di lotta per la democrazia ricca di partecipazione, di quella democrazia che era iniziata all’indomani del 1945 e tutto ciò, con Renzi, completamente, o sta per esserlo, cancellato in nome di una potente capitalistica rigerarchizzazione della vita sociale e democratica del paese (L.Gelli e Loggia P2: “Piano di Rinascita Nazionale” docet).

Insomma ciò che si paventa, ciò che è nascosto, il non detto, è lo smottamento privatitistico di tutto l’assetto democratico e partecipativo del nostro paese (e ciò viene fatto in piena crisi economica), in nome del pareggio del bilancio imposto dal governo neoliberista dell’Europa.

Il governo Renzi dopo i passati e diversi esperimenti protoberlusconiani deve portare a compimento ciò che era stato intrapreso da altri (in precedenza anche dallo stesso centrosinistra), la demolizione di qualsiasi democrazia sostanziale in nome del neoautoritarismo europeo e internazionale.

E’ necessario costruire un movimento di lotta democratica, è indispensabile costruire un Fronte di Lotta, in grado di bloccare questo esito neoautoritario dell’attuale governo! Lo dobbiamo a coloro che per un “mondo migliore” hanno dato la loro vita, lo dobbiamo ai lavoratori ed alle nuove generazioni, lo dobbiamo alla democrazia , alla libertà e all’indipendenza del nostro paese.

Non dobbiamo e non possiamo consegnare la nostra democrazia nelle mani degli “squali “ della finanza europea e mondiale di cui questo governo a marca Pd, il “governo Renzi”, si presenta come suo degno rappresentante .

Nessun commento:

Posta un commento