Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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giovedì 13 novembre 2014

Se ieri Pasolini, oggi…

Sul numero odierno de Il Manifesto, in edicola a 20€ per sostenere l'acquisto della testata da parte della cooperativa dei giornalisti, uno stralcio dell'articolo di Alberto Burgio su Pasolini........


Se ieri Paso­lini lamen­tava che il Pci fosse un cen­tro di potere, che direbbe oggi – lui comu­ni­sta – di una sedi­cente «sini­stra» inse­diata nelle stanze più ambite del Palazzo e feb­bril­mente impe­gnata in una guerra senza quar­tiere non solo con­tro la verità (la poli­tica ridotta a tra­smis­sione di spot a reti uni­fi­cate) ma anche con­tro il lavoro, per radi­ca­liz­zarne la subor­di­na­zione? Difatti sus­si­stono, per con­tro, anche ele­menti di inat­tua­lità di quella denun­cia, che pro­prio da qui discen­dono.
Intanto: dove scri­ve­rebbe oggi Pier Paolo Paso­lini? Allora poteva sfer­rare attac­chi ad alzo zero con­tro i potenti dalla prima pagina del prin­ci­pale quo­ti­diano ita­liano che già da due anni ospi­tava le sue inau­dite pro­vo­ca­zioni. Lì poteva dirsi orgo­glio­sa­mente comu­ni­sta. E pra­ti­care la libertà dell’intellettuale senza riguardi per diplo­ma­zie e opportunità.

La sua scan­da­losa pre­senza riflet­teva e appro­fon­diva con­trad­di­zioni irri­solte in un sistema di potere che si sarebbe blin­dato solo nel corso degli anni Ottanta, al tempo della strut­tu­rale crisi di espan­si­vità del capi­ta­li­smo maturo. Oggi sarebbe forse imma­gi­na­bile un Paso­lini edi­to­ria­li­sta del Cor­riere della sera o di Repub­blica? Cia­scuno cono­sce la rispo­sta, se appena ha con­tezza del deso­lante pae­sag­gio dell’informazione ita­liana. Che non è un ambito distinto e sepa­rato, ma lo spec­chio fedele della deca­denza intel­let­tuale e morale del paese e della cor­ru­zione di tutta una classe diri­gente.

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