Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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mercoledì 14 maggio 2014

Scuole inadeguate, al Sud pochi asili



In un Paese dove la povertà eco­no­mica col­pi­sce già un 1 milione di minori, è troppo alto il tasso di disper­sione sco­la­stica ita­liana e in par­ti­co­lare è nelle regioni del Sud che l’offerta edu­ca­tiva per bam­bini e ado­le­scenti è «scarsa e ina­de­guata». La regione con la maglia nera è la Cam­pa­nia, dove solo nel 6,5% delle scuole pri­ma­rie è garan­tito il tempo pieno. Sono solo alcuni dei dati rive­lati dallo stu­dio di Save The Chil­dren, nel primo rap­porto inti­to­lato «La Lam­pada di Ala­dino — L’Indice per misu­rare le povertà edu­ca­tive e illu­mi­nare il futuro dei bam­bini in Ita­lia». In Cala­bria, per esem­pio, gli asili nido pub­blici sono suf­fi­cienti solo per il 2,8% dei bam­bini fino a 2 anni di età. Fa peg­gio la Cala­bria con il 2,5% e si regi­strano valori bassi anche in Puglia (4,5%), Sici­lia (5,3%), Basi­li­cata (7,3%), Abruzzo (9,5%). L’Emilia Roma­gna è prima per coper­tura di nidi pub­blici (26,5%) e tra le prime per par­te­ci­pa­zione al tea­tro dei ragazzi (ci sono stati nell’ultimo anno il 38,7%) e pra­tica spor­tiva (57,8%).

Meno di un terzo dei minori ita­liani fa sport. I libri e l’arte occu­pano il tempo libero di pochi: appena il 16% dei minori cam­pani ha visi­tato un monu­mento nell’ultimo anno, e ancora meno i ragazzi in Cala­bria, il 12%. La situa­zione è più grave e dif­fusa al Sud, ma per­fino Friuli Vene­zia Giu­lia, Lom­bar­dia e Emi­lia Roma­gna, le regioni ita­liane più «ric­che» di ser­vizi e oppor­tu­nità edu­ca­tive per bam­bini e ado­le­scenti, non reg­gono il con­fronto con l’Europa: nes­suna regione ita­liana è in linea con alcuni obiet­tivi euro­pei quali, per esem­pio, la coper­tura degli asili nido che dovrebbe essere del 33% (nella fascia di età 0–2 anni), ma arriva a stento al 26,5% in Emi­lia Roma­gna. E, per esem­pio, la disper­sione sco­la­stica, che ha numeri altis­simi in Cam­pa­nia e Sici­lia (22 e 25,8%), arriva anche in Valle d’Aosta al 19% (l’Ue ha posto obiet­tivo del 10% al 2020).

13/05/2014 11:44 | WELFARE - ITALIA | Fonte: Redattore Sociale

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