Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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mercoledì 19 agosto 2015

OMAGGIO A SCOTELLARO

 FOTO
Venerdì 21 Agosto 2015 ore 19.45

Castello  Muscettola LEPORANO

SILVANA PASANISI

PRESENTA

“A FARE IL GIORNO NUOVO”

di

Ferdinando DUBLA

 Questo lavoro è una rilettura dell’opera di Rocco Scotellaro che propone una esposizione colta ed in linea con i nuovi strumenti dell’antropologia sociale mediante uno specifico richiamo al significativo contributo di Antonio Gramsci dando vita, cosi, ad un lavoro che riqualifica il contenuto stesso delle molteplici manifestazioni folcloristiche, da sempre considerate solo come elementi pittoreschi.

 

 

 

rocco

nella foto il poeta lucano Rocco Scotellaro 

Con “A FARE IL GIORNO NUOVO", Dubla individua questo interessante “filo rosso” tra l’elaborazione teorica gramsciana e la prassi intellettuale di Scotellaro. 

“Rocco Scotellaro, avverte Dubla, dimostrerà che non esistono solo i “ filosofi professionisti ”, ma che tutti gli uomini sono in realtà dei “filosofi ”, definendo, nelle sue poesie, i caratteri di questa “norma di vita” che lo stesso Antonio Gramsci spiegò come “filosofia spontanea”, rappresentata dal linguaggio, dal senso comune, dalla religione popolare e dal sistema di credenze, superstizioni, modi di vivere che fanno parte di ciò che viene chiamato folclore.”

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“A fare il giorno nuovo” di Ferdinando Dubla è un richiamo al senso di responsabilità per tutti, ma soprattutto per gli intellettuali, per quelli confusi e scettici da una politica sempre più lontana ed inetta e per quelli esclusi dal cinismo di una società sempre più malata di ribellismo.

Massimo Giusto dalla nota introduttiva de “A Fare il giorno nuovo”


mercoledì 5 agosto 2015

DINA BERTONI JOVINE: sul rapporto tra contenuto e metodo didattico



DINA BERTONI JOVINE (1898-1970)

"(..)  v'è infatti un legame strettissimo fra contenuto e metodo dell'insegnamento; una cultura conservatrice si giova del metodo informativo autoritario; una cultura critica e costruttiva si giova della verifica personale, dell'esperimento che apre la via a nuove ipotesi, del processo che parte dal dubbio per sgombrare la strada dei pregiudizi e della passività."
da La lezione oggettiva, in Riforma della scuola, nr.10,1960, p.17