Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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giovedì 31 marzo 2011

segnalazioni librarie

Sergio Natale Maglio: Bagliori di lotta di classe (1943-1952) -- Edizioni dal Sud, 2010More about Bagliori di lotta di classe. Castellaneta, Ginosa, Laterza, Mottola e Palagianello (1943-1952)

lunedì 28 marzo 2011

Precari, sentenza shock nella scuola. maxi risarcimento a 15 prof. E ora...

Il Tribunale del Lavoro di Genova ha condannato il Ministero a versare 500 mila euro a 15 lavoratori in contratto a termine. Solo in Liguria altri 450 ricorsi. E in Italia potrebbero essere decine di migliaia per una cifra di oltre 4 miliardi
26/03/2011
la Repubblica
Salvo Intravaia

Maxirisarcimento a 15 precari della scuola. La sentenza è a Genova, ma a questo punto il ministero dell'Istruzione rischia di rimanere travolto dalle richieste degli altri supplenti. Quello comminato dal giudice del lavoro del capoluogo ligure è il risarcimento più elevato mai disposto in Italia per il contenzioso riguardante i precari della scuola: quasi mezzo milione di euro. E basta fare due calcoli per comprendere che viale Trastevere rischia una vera e propria emorragia. Ad ognuno dei 15 lavoratori in questione il giudice, patrocinati dalla Uil scuola, ha riconosciuto un risarcimento di circa 30 mila euro, pari a 15 mensilità.

La questione della stabilizzazione dei precari e del riconoscimento agli stessi degli scatti di anzianità riguarda tutti i lavoratori a tempo determinato, in qualche modo discriminati dalle normative italiane. Ma è nella scuola che il fenomeno raggiunge proporzioni consistenti. I precari della scuola in servizio da oltre tre anni sono diverse decine di migliaia. Alcune recenti norme comunitarie prevedono per i precari il diritto agli scatti stipendiali in vigore per il personale di ruolo e la trasformazione, dopo tre anni, del rapporto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato.

Nella scuola, nonostante i tagli agli organici operati dal governo Berlusconi, sono 150 mila i precari con contratti fino al 30 giugno e al 31 agosto. E la maggior parte di questi è in servizio da oltre tre anni, perché a saltare sono stati ovviamente i più giovani. Se tutti

si rivolgessero al giudice del lavoro il ministero potrebbe sborsare 4 miliardi e mezzo di euro: una cifra che vanificherebbe metà dei tagli effettuati dalla coppia Tremonti-Gelmini nel triennio 2009/2011. Per tamponare la situazione, alcuni mesi fa, il governo è intervenuto con una norma ad hoc che pone un limite temporale alle richieste di risarcimento danni: il prossimo 31 dicembre.

Ma forse proprio questa manovra ha spinto migliaia di precari della scuola a rivolgersi ai giudici per paura di rimanere tagliato fuori dagli eventuali indennizzi e dalla possibilità di vedersi convertito il contratto a tempo indeterminato. "Per fare ricorso c'è ancora tempo fino al 31 dicembre - spiega - Corrado Artale, segretario generale Uil Scuola della Liguria -. L'unico requisito necessario è essere precari da almeno 3 anni". "E' una sentenza fondamentale nel panorama del contenzioso sui precari della scuola - aggiunge l'avvocato Massimo Pistilli - Se questa misura fosse ripetuta, determinerebbe infatti la fine del precariato, perché il ministero non potrà pagare risarcimenti del danno così alti per tutti i circa centomila precari del comparto".

sabato 26 marzo 2011

Le farneticazioni del vice-Presidente del CNR

Da V.F. Polcaro ricevo e inoltro. Questi sono i personaggi che la borghesia contemporanea, bigotta e irrazionalista, pone a dirigere il sistema della ricerca scientifica!


il vice-presidente del CNR, già noto per le sue posizioni anti-evoluzionistiche (vi ho segnalato in passato il suo convegno, organizzato con i fondi del CNR nel quale ha cercato di dimostrare che il mondo ha 4000 anni o giù di lì) e per il fatto di essere il promotore della “Fondazione Lepanto” per la difesa del valori della civiltà europea, la ha fatta proprio grossa: in una trasmissione radio, ha dichiarato che il terremoto e lo tsunami in Giappone sono stati un "castigo di Dio". Vi allego il documento preparato a riguardo dall'FLC-CGIL.
Questo è il testo di una lettera che chi è stata preparata da alcuni colleghi da inviare al presidente del CNR Maiani per protestare contro la permanenza di questo signore alla vicepresidenza del principale ente di ricerca italiano.:
______________________
Gentile Presidente,
mi unisco allo sconcerto di quanti hanno saputo delle parole
pronunciate per radio dal Prof. De Mattei riguardo al castigo divino
come origine della catastrofe naturale avvenuta in Giappone
(riascoltabili al link allegato).

Ritengo che il Prof. De Mattei abbia offeso la memoria di migliaia
di morti e oltraggiato migliaia di sopravvissuti alla tragedia che ha
colpito il Giappone.

Il Prof. De Mattei è' il vicepresidente del più importante ente di ricerca italiano, ha
un ruolo pubblico, le sue parole assumono dunque inevitabilmente peso nel dibattito
pubblico.

Come ricercatore italiano, in continuo contatto con colleghi europei e provenienti da
tutti i contenenti, incluso il Giappone, avverto con forza la necessità che il Suo Ente
si dissoci ufficialmente e tempestivamente dalle parole del Prof. De Mattei.

Per questo motivo, mi rivolgo a Lei con fiducia.
Cordiali saluti.
________________________________
Si può poi anche firmare questa petizione.

http://www.petizionionline.it/petizione/dimissioni-del-vicepresidente-del-cnr-roberto-de-mattei/3730


FLC-CGIL
Federazione Lavoratori della Conoscenza

CLAMOROSO!!!
Ora ci è finalmente chiaro perché, seguendo le indicazioni del Governo e ignorando sia l’art. 33 della Costituzione che la Carta Europea dei Ricercatori il nuovo Statuto esclude la partecipazione attiva del personale nella designazione degli organismi di vertice del CNR:
si potrebbe parlare di Scienza!
Infatti solo con una nomina ministeriale, si poteva portare nel CdA del principale Ente di Ricerca italiano il Professor Roberto De Mattei! E solo questo CdA, che peraltro sta partorendo l’ultima riforma dell’Ente, poteva nominarlo vice presidente.
Apprendiamo che l’illustre studioso, non pago del clamore suscitato per aver organizzato al CNR un convegno sul creazionismo nel novembre 2009, si è ripetuto in questi giorni affermando, a Radio Maria a proposito del terremoto del Giappone, che all’origine del disastro vi sia la volontà di Dio!
( http://www.youtube.com/watch?v=iIm9E76-jtA&feature=player_embedded#at=29 )
Riusciranno la Ministra Gelmini e il gruppo di esperti da lei nominati ad individuare altre personalità di così alto valore scientifico per i nuovi vertici del nostro Ente?
Riteniamo che, pur nel rispetto delle credenze di ognuno, esistano dei limiti alle esternazioni, imposti dalle cariche pubbliche che si ricoprono, e che il Professor De Mattei li abbia oramai superati abbondantemente. L’intervista rilasciata gira sul web e il CNR sta diventando una barzelletta.
Al fine di garantire la credibilità dell’Ente ed il rispetto della Rete Scientifica, il cui lavoro permette la collocazione dell’Ente nei primi posti delle classifiche internazionali, la FLC- CGIL chiede le dimissioni del Vice Presidente e che siano resi pubblici criteri e valutazioni alla base della selezione dei prossimi vertici dell’Ente nonché i nominativi di coloro che compongono i comitati di selezione.

p. FLC CGIL
Rosa Ruscitti

martedì 22 marzo 2011

domenica 20 marzo 2011

Non accettiamo un altro sfregio alla Costituzione

DILIBERTO: Siamo in guerra con la Libia

Non accettiamo un altro sfregio alla Costituzione

"Non ha insegnato nulla la guerra infinita - e persa - in Afghanistan, che ha avuto come unico risultato la morte di migliaia e migliaia di civili innocenti e di militari". Lo dichiara Oliviero Diliberto, segretario del Pdci e portavoce nazionale della Federazione della Sinistra. "L'Onu fa una risoluzione in cui nei fatti dichiara
guerra alla Libia e l'Italia, priva di ogni autonomia politica e di qualunque autorevolezza, oscillando tra il baciamano e le bombe, chiude immediatamente l'ambasciata italiana a Tripoli. Siamo in guerra con la Libia. Ancora una volta - aggiunge Diliberto - in sfregio alla Costituzione italiana (e non possiamo accettarlo visto che pochi giorni fa siamo scesi in piazza in sua difesa) ed ancora una volta mossi solo da biechi interessi sul petrolio. Noi non abbiamo interessi - conclude Diliberto - e non facciamo il baciamano a nessuno: la nostra unica bussola è la pace".

mercoledì 16 marzo 2011

Le bugie della Gelmini

Mimmo Pantaleo, segretario nazionale FLC-CGIL, su Liberazione del 15 marzo. Condividiamo e rilanciamo:

Le bugie di Gelmini, ospite della trasmissione di Fazio
Domenica sera la ministra Gelmini è stata ospite di una nota trasmissione televisiva. Siamo di fronte all'ennesimo tentativo di ribaltare la realtà. Siamo senza parole. Una ministra senza credibilità e senza pudore, da un lato difende il presidente del Consiglio quando attacca gli insegnanti e dall'altro si fa promotrice del miglioramento della qualità della scuola pubblica. Ma di quale qualità sta parlando Gelmini? I dati la smentiscono clamorosamente.
Dal prossimo anno ci saranno meno 19mila 700 docenti e 14mila 500 Ata che si aggiungono ai clamorosi tagli degli ultimi due anni. Altro che contenimento della pianta organica, come affermato dalla ministra ieri sera!
La tristezza di questi numeri ci dice che le scelte politiche del governo di centro destra, in carica pressoché ininterrottamente da 11 anni, hanno messo alle corde la scuola pubblica, impoverendola di fondi, insegnanti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo (130 mila posti in meno in tre anni). Alla ministra chiediamo invece di dare una risposta alle migliaia di precari che da anni lavorano nelle scuole, nelle università e negli istituti di ricerca pubblici e che per colpa delle scellerate riforme del governo sono stati privati di qualsiasi speranza e prospettiva.
I dati Ocse 2010, poi, ci raccontano una realtà diversa: l'Italia investe meno nella scuola il 4,5 per cento in rapporto al Pil contro una media del 5,7 per cento. Ma disinveste anche in ricerca e università pubblica perché ritenute un puro costo e non una straordinaria opportunità per rivitalizzare la qualità economica e sociale del Paese. Questo ha significato il progressivo impoverimento dei comparti della conoscenza. Le scuole sono in rosso e sono costrette a fare affidamento sui contributi volontari delle famiglie (aumentati in alcuni casi fino al 300 per cento). Mentre la scuola pubblica languiva, la scuola privata godeva dei finanziamenti statali pressocché inalterati. Le università non sono più in grado di garantire la prosecuzione dei contratti a termine e a progetto, di fare i concorsi, di investire in ricerca. Vengono ridimensionati importanti progetti negli istituti di ricerca pubblica. Questa è la verita' che solo la ministra non vede o finge di non vedere perche è lei la responsabile principale, insieme a Tremonti, della crisi dei settori della conoscenza che è lo specchio della assenza di una visione di futuro del governo Berlusconi.
Fa specie inoltre che candidamente la ministra affermi che le retribuzioni del personale sono tra le più basse d'Europa quando è stato proprio il governo di cui fa parte che ha bloccato qualche mese fa i contratti in tutto il pubblico impiego e gli scatti di anzianità del personale della scuola.
Infine è gravissimo che Gelmini affermi con leggerezza che non si appassiona al dibattito tra scuola pubblica e privata. Le vogliamo ricordare, insieme alle centinaia di migliaia di persone scese in piazza sabato scorso, che è un ministro della Repubblica e che la Costituzione sulla quale ha giurato garantisce l'istruzione pubblica a tutti i cittadini. Se non si appassiona cambi mestiere!
La migliore risposta alle favole e alle manipolazioni della ministra è lo sciopero generale che la Cgil ha indetto per il 6 maggio. Chiediamo un'adesione massiccia di tutti i lavoratori per la difesa della scuola, dell'università e della ricerca pubblica.

sabato 5 marzo 2011

Lavoro Politico nr. marzo 2011

150° Unità d'Italia
PCI 90°

Antonio Gramsci e l'interpretazione del Risorgimento
(Diego Fusaro)
I giovani e la "svolta" del 1929-30. Come fare politica nonostante il fascismo
Intervento di Ferdinando Dubla al Convegno di Roma del 18 e 19 febbraio 2011: Nodi strategici, continuità e svolte nella storia del Pci - convegno organizzato dall'Assoc. Marx XXI all'Università La Sapienza